lunedì 15 giugno 2015
Posted by Unknown on 23:28 with No comments
I social network sono nati circa una decina di
anni fa inizialmente con lo scopo di rendere il più semplice possibile la
comunicazione, anche a lunga distanza, e la condivisione di informazioni,
avendo un notevole successo. Per entrarne a far parte è necessario creare un
proprio profilo personale, inserendo informazioni più o meno specifiche a
scelta dell’utente e grazie a questo profilo è possibile creare una propria
rete di contatti, con cui appunto entrare in comunicazione.
In un
momento successivo, con il diffondersi degli smartphone, che hanno consentito
la navigazione Internet direttamente dal cellulare, l’affermazione dei social
network è stata, per così dire, definitiva. Non solo si può accedere a casa
tranquillamente dal proprio computer, ma quando si è fuori, magari a lavoro,
all’università o con gli amici, si ha la possibilità di controllare e
aggiornare in tempo reale il proprio profilo! Le persone hanno cominciato a
condividere sempre più frequentemente foto, musica, luoghi e paesaggi visitati,
interessi, insomma un vero e proprio diario dettagliato della propria vita.
Anche in ambito lavorativo il
profilo social non rappresenta una banalità, ma anzi una vera e propria
fotografia della nostra vita! Basti pensare al fatto che le aziende in cerca di
nuovo personale spesso vanno a dare un’occhiata ai profili dei possibili
candidati per cercare di scoprire qualcosa di più concreto sulla vita
quotidiana rispetto a un semplice CV che talvolta può risultare standardizzato
ed impersonale. Ed in base alle informazioni dedotte l’azienda può decidere se
il candidato ha o meno le caratteristiche giuste per quel tipo di lavoro.
Senza dubbio l’effetto positivo
di questa “Rivoluzione Social” è stato il rendere la comunicazione immediata,
sempre possibile e indipendente sia dallo spazio che dal tempo. Ma per quanto
riguarda gli effetti negativi?
Le
persone, principalmente giovani, hanno sviluppato una sorta di dipendenza: il
social rappresenta quasi una sorta di “mondo” di cui far parte e l’approvazione
ricevuta da parte della propria rete di contatti viene percepita quasi come una
forma di approvazione assoluta. In qualche modo se oggi non sei iscritto almeno
ad un social network, rischi di suscitare lo stesso livello di solitudine di un
eremita ritirato su una montagna! Vengono condivise più informazioni possibili
sulla propria vita, ci si improvvisa spesso fotografi (le foto, infatti, devono
essere “belle” per poter essere pubblicate), esistono addirittura orari più
indicati per le pubblicazioni, e più “likes” suscitano le condivisioni, più
cresce la sensazione di essere apprezzati e che la propria vita sia in qualche
modo in grado di suscitare curiosità e interesse. Questa necessità di
approvazione, se non soddisfatta, crea un gran senso di solitudine e una
parziale perdita del senso della realtà che ci circonda, soprattutto per le
persone che soffrono di insicurezza.
La domanda da porsi è: tutto
questo non sarà in qualche modo esagerato? Come dice un vecchio proverbio “il
troppo stroppia” e anche in questo caso bisogna essere cauti: nonostante i
social siano utili per molti aspetti, non bisogna in alcun modo abusarne! Per quanto
possa essere allettante coltivare e
condividere una vita sul Web, la vita, quella vera, è fuori da un computer o da
uno smartphone e aspetta solo di essere vissuta a pieno.
Don’t be too Social!
Martina Rossi
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