L’era della “Rivoluzione Social”

Posted by Unknown on 23:28 with No comments



 I social network sono nati circa una decina di anni fa inizialmente con lo scopo di rendere il più semplice possibile la comunicazione, anche a lunga distanza, e la condivisione di informazioni, avendo un notevole successo. Per entrarne a far parte è necessario creare un proprio profilo personale, inserendo informazioni più o meno specifiche a scelta dell’utente e grazie a questo profilo è possibile creare una propria rete di contatti, con cui appunto entrare in comunicazione.


In un momento successivo, con il diffondersi degli smartphone, che hanno consentito la navigazione Internet direttamente dal cellulare, l’affermazione dei social network è stata, per così dire, definitiva. Non solo si può accedere a casa tranquillamente dal proprio computer, ma quando si è fuori, magari a lavoro, all’università o con gli amici, si ha la possibilità di controllare e aggiornare in tempo reale il proprio profilo! Le persone hanno cominciato a condividere sempre più frequentemente foto, musica, luoghi e paesaggi visitati, interessi, insomma un vero e proprio diario dettagliato della propria vita.
Anche in ambito lavorativo il profilo social non rappresenta una banalità, ma anzi una vera e propria fotografia della nostra vita! Basti pensare al fatto che le aziende in cerca di nuovo personale spesso vanno a dare un’occhiata ai profili dei possibili candidati per cercare di scoprire qualcosa di più concreto sulla vita quotidiana rispetto a un semplice CV che talvolta può risultare standardizzato ed impersonale. Ed in base alle informazioni dedotte l’azienda può decidere se il candidato ha o meno le caratteristiche giuste per quel tipo di lavoro.
Senza dubbio l’effetto positivo di questa “Rivoluzione Social” è stato il rendere la comunicazione immediata, sempre possibile e indipendente sia dallo spazio che dal tempo. Ma per quanto riguarda gli effetti negativi?



Le persone, principalmente giovani, hanno sviluppato una sorta di dipendenza: il social rappresenta quasi una sorta di “mondo” di cui far parte e l’approvazione ricevuta da parte della propria rete di contatti viene percepita quasi come una forma di approvazione assoluta. In qualche modo se oggi non sei iscritto almeno ad un social network, rischi di suscitare lo stesso livello di solitudine di un eremita ritirato su una montagna! Vengono condivise più informazioni possibili sulla propria vita, ci si improvvisa spesso fotografi (le foto, infatti, devono essere “belle” per poter essere pubblicate), esistono addirittura orari più indicati per le pubblicazioni, e più “likes” suscitano le condivisioni, più cresce la sensazione di essere apprezzati e che la propria vita sia in qualche modo in grado di suscitare curiosità e interesse. Questa necessità di approvazione, se non soddisfatta, crea un gran senso di solitudine e una parziale perdita del senso della realtà che ci circonda, soprattutto per le persone che soffrono di insicurezza.

La domanda da porsi è: tutto questo non sarà in qualche modo esagerato? Come dice un vecchio proverbio “il troppo stroppia” e anche in questo caso bisogna essere cauti: nonostante i social siano utili per molti aspetti, non bisogna in alcun modo abusarne! Per quanto possa essere allettante coltivare  e condividere una vita sul Web, la vita, quella vera, è fuori da un computer o da uno smartphone e aspetta solo di essere vissuta a pieno.
Don’t be too Social!
Martina Rossi